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Il gioco
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La costruzione nei mondi virtuali e le sue metafore

Il Labirinto

La tradizione attribuisce a Dedalo la costruzione del labirinto. Lasciata Atene, l'architetto andò a vivere in esilio a Creta, dove si dice fu autore di diverse meraviglie. Tra queste vi è il famoso labirinto al quale gli ateniesi sacrificavano ogni anno sette giovani e altrettante fanciulle per soddisfare il Minotauro. Questo labirinto era costituito da una sala i cui corridoi interni erano così intricati che coloro che non li conoscevano avevano difficoltà a ritrovare la via d'uscita. Si dice che avesse realizzato anche uno   spazio destinato alle danze nella città di Cnosso.

Il Labirinto, da una antica moneta cretese

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la forma di labirinto classico

Theodor H. Nelson

"[With the term hypertext ] I mean non-sequential writing -- text that branches and allows choices to the reader, best read at an interactive screen. As popularly conceived, this is a series of text chunks connected by links which offer the reader different pathways"

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L'ipertesto

Un'altra immagine che è stata presente come archetipo nella costruzione dello spazio, e quindi del gioco, è quella dell'ipertesto. Coniato da Theodor H. Nelson negli anni 60, si può interpretare come una costruzione testuale, uno spazio, composto da blocchi di parole (o immagini) collegate elettronicamente da percorsi multipli in una rete di significati aperti e non finiti, non conclusivi. Si accede a questo spazio da diversi ingressi, nessuno dei quali può essere considerato come il principale. La sua lettura è in funzione di quanto riesce a cogliere l'occhio.

Kubla Khan

In Xanadu did Kubla Khan / A stately pleasure-dome decree (...) with walls and towers (..-) and there were gardens bright with sinuous rills where blossomed many an incence-bearing tree  (....)
A savage place! as holy and enchanted (...)
The shadow of the dome of pleasure /
floated midway on the waves (...)
It was a miracle of rare device, /
A sunny pleasure-dome with caves of ice
!

Samuel Taylor Coleridge 1772-1834

 

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dal film Labyrint di Jim Henson

Ted Nelson è passato alla storia anche per il  suo Xanadu Project, che nella sua visione dovrebbe essere un database mondiale di lavori letterari ed artistici a carattere interattivo utilizzabili su richiesta e privi di copyright.
Il termine Xanadu si rifà al luogo magico della memoria letteraria nel quale nulla viene dimenticato, che fu  creato dal poeta romantico inglese Samuel Taylor Coleridge nel suo poema Kubla Khan. A sua volta Coleridge si ispirò alla citazione che Marco Polo fa nel suo Il Milione di Shan-Dua, un palazzo costruito per il piacere dalle parti di Beijing.

 

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L'ingresso principale del labirinto a sale entrance1.jpg (68629 byte)

 

La prima sale del gioco. Accanto ai due pannelli con immagini tratte dal film è visibile un cartello che rimanda ad una pagina Web contenente le regole del gioco room1.jpg (58854 byte)
Il labirinto si snoda da una sala all'altra con alle pareti poster di famosi film exorcist.jpg (65337 byte)

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